ORA - l'Osservatorio sulle Riforme e l'Innovazione nella PA è uno strumento scientifico operativo che l'Associazione "Comunicazione Pubblica" ha costituito alla fine del 2008 per contribuire all'analisi e alla definizione dei progetti e dei processi di rinnovamento dell'Amministrazione e alla loro diffusione presso le PA.

L'Osservatorio è attivo per le analisi dell'amministrazione pubblica e dei suoi meccanismi di rinnovamento, con particolare enfasi sullo studio dei processi "produttivi" dell'Amministrazione, dell'innovazione di processo e di prodotto, sull'impiego delle tecnologie ICT e l'evoluzione della comunicazione pubblica, attraverso un rigoroso approccio metodologico, non solo giuridico-amministrativo, ma anche di tipo quantitativo; nonché attraverso analisi di CRM (Citizen Relationship Management) e di CS (Citizen Satisfaction). Esso corrisponde su di un piano di analisi e progettuale alle esigenze degli interlocutori istituzionali, proponendo altresì iniziative seminariali e formative.

Attraverso un approccio multidisciplinare, che contraddistingue il suo metodo di lavoro, l'Osservatorio - e la stessa Associazione - collabora con le Istituzioni pubbliche, con il mondo del lavoro e della politica, con i centri di ricerca universitari e aziendali, allo scopo di promuovere, progettare ed attuare processi diffusi di innovazione amministrativa.

Il Comitato scientifico è chiamato a svolgere un ruolo di proposta e verifica delle iniziative e ricerche decise, su base annuale, dall'Osservatorio.


La composizione di ORA.



Le riforme perdute della Pubblica Amministrazione 
"Quaderni di Comunicazione Pubblica"

Il volume raccoglie gli atti integrali del convegno "Le riforme perdute della pubblica amministrazione" tenutosi a Roma il 29 e 30 maggio 2008  che ha segnato anche l'inizio delle attività di ORA, l'osservatorio sulle riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione, altra importante realizzazione dell'Associazione.

Rileggendo i numerosi e qualificati interventi, si ha la conferma dell'importanza delle normative prodotte nell'ultimo decennio del secolo scorso assieme a molte delle ragioni di ritardi e resistenze successive.

Non abbiamo mai pensato che il cambiamento fosse una piacevole passeggiata nei giardini di un sistema, quello pubblico, pensato,organizzato e gestito per motivi raramente coincidenti con la natura stessa di ogni riforma.

Anche per questo non ci sentiamo né delusi né traditi.

Casomai abbiamo un'ulteriore conferma che cambiare davvero non vuol dire aumentare il livello delle norme, raddoppiare i gruppi di lavoro o moltiplicare progetti e sperimentazioni, ma cominciare a lavorare con approcci culturali, metodologici e organizzativi diversi.

Vuol dire mettere il cittadino al centro del nostro agire e dare significato e sostanza a parole come efficacia delle procedure, qualità dei servizi, professionalità dei dipendenti.

Leggere questo volume dal significativo sottotitolo "strategie e meccanismi attuativi per il rinnovamento", non significa trovare rassicuranti alibi alla rassegnazione ma nuovi motivi per un impegno e un'azione per i quali, fra l'altro, è nata un'Associazione come la nostra.